martedì 9 ottobre 2012

Monte Infornace, via Cieri: Cieravamo quasi!

Salendo lungo la via Cieri al Monte Infornace
Lungo la via Cieri al monte Infornace

Partiamo da Roma in cinque, alla volta dell'estremo oriente del Gran Sasso. Insieme al mitico Professor Franz Colombi, ci sono i suoi amici Fabrizio e Sandro, col giovane figlio di quest'ultimo Giovanni. La meta è il Monte Prena, che i miei compagni, eccezion fatta per quel vecchio Lupo di Monte del Prof, non hanno mai calcato...

Per salire, invece di fare su e giù per la noiosa e poco attraente via Normale, ho proposto un giro per il monte Infornace, da scalare lungo la via Cieri, per poi da qui passare per cresta al Prena e scendere dal vado di Ferruccio. Un itinerario che nè io nè Franz abbiamo mai percorso...

Lasciata la macchina in prossimità del curvone della dissestatissima strada che porta alla miniera di Lignite, dove il Terios del Prof dà finalmente grande prova di sè, cominciamo ad incamminarci lungo il vallone della Fornaca, ne attraversiamo il sabbioso letto, e saliamo verso la sella delle Veticole.

Sella delle Veticole e Monte Prena
Il Monte Prena e la sella delle Veticole

Sentiero per la sella delle Veticole
Sandro, Giovanni, Francesco e Fabrizio

Monte Prena
Monte Prena
Il sentiero, segnalato sulla carta, non lo è molto sul terreno, ma una volta attraversato il letto asciutto del torrente non c'è più possibilità di errore, e resta solo da individuare la traccia più comoda, tra ripidi prati e cespugli di ginepro, con qua e là qualche ometto di pietra a rassicurare il cammino.

Giungiamo quindi in breve alla sella delle Veticole, proprio di fronte al versante sud del Monte Prena, là dove parte la via Brancadoro.

Tutta questa zona è fortemente erosa dagli agenti atmosferici: il Prena e il suo vicino monte Infornace appaiono come due montagne in disfacimento, scheletri di enormi giganti di pietra da secoli defunti. Qui la roccia si decompone, si sgretola, si sparpaglia a valle sotto forma di massi e ghiaia, mentre rimangono in piedi solo frammenti, sghembe guglie, ossature colossali e malferme.

La cresta sud del Monte Prena è composta di guglie e spuntoni rocciosi
Una serie di spuntoni rocciosi sulla cresta del Prena

Monte Infornace
Le pareti rocciose del Monte Infornace

Uno scenario non imponente nè propriamente "bello", ma che ha un suo particolare e selvaggio fascino.

Scendiamo quindi dalla sella delle Veticole per raggiungere il ghiaioso letto della Canala e la base delle rocce del Monte Prena. 

Fuorviati dala lettura di una errata relazione della via Cieri, ci incamminiamo in salita per il primo tratto della via dei Laghetti, convinti che il nostro itinerario cominci in comune con quest'ultimo... Ma capiamo presto che così non è, quindi torniamo sui nostri passi e divalliamo ancora qualche centinaio di metri, fino a raggiungere l'attacco della via, segnato da una lapide in marmo e da un'indicazione in vernice su un grosso masso, in prossimità di un muro a secco.

Attacco della via Cieri al Monte Infornace
La lapide all'attacco della via Cieri
Attacco della via Cieri al monte Infornace
Attacco della via Cieri
L'itinerario, un po' pomposamete chiamato "via", sale all'inizio per una serie di canalini poco incisi, zigzagando tra ghiaie e ripidi prati, affrontando di tanto in tanto facili roccette e saltini intorno al I grado di difficoltà.

Un passaggio di facile arrampicata all'inzio della via Cieri al M. Infornace
Un passaggio di facile arrampicata

Un passaggio di facile arrampicata all'inzio della via Cieri
Un saltino roccioso all'inzio della via Cieri al M. Infornace
Fabrizio e il Franz su un saltino roccioso
Salendo, le difficoltà si mantengono più o meno costanti. Il terreno è piuttosto erto e faticoso, ma più in alto l'ambiente diviene più bello, tra curiosi torrioni rocciosi  e pareti di chiaro calcare. Le difficoltà sono comunque più basse rispetto alle vicine vie dei Laghetti e Brancadoro, rimanendo confinate all'EE (Escursionisti Esperti) senza sconfinare, neanche di poco, nell'alpinistico...

Panorama verso la Majella dalla via Cieri al Monte Infornace
Panorama verso la Majella

Le pareti e le guglie del Monte Infornace
Le pareti e le guglie del Monte Infornace

Un torrione di roccia lungo la via Cieri al M. Infornace
Un curioso torrione di roccia
Il percorso prosegue, moderatamente impegnativo: il sole scalda molto per essere ottobre e la sete si fa sentire. Superiamo ancora dei facili passaggi su roccia fino a giungere ad una sella erbosa.

Passaggio della via Cieri al Monte Infornace
Giovanni impegnato nel superamento di alcune roccette

Canalino roccioso della via Cieri al Monte Infornace
Un facile canalino roccioso

Il Professore in un suo classico atteggiamento montano


Ci fermiamo a mangiare qualcosa su questa selletta erbosa: di fronte a noi la via continua in un canalino roccioso. Ci troviamo circa a 2230 metri di quota, ne mancano ancora poco più di 200, quindi tra una mezzora dovremmo essere sulla cima dell'Infornace.

Notiamo però che Sandro non è proprio pimpante: gli chiediamo come sta e, pur restio, alla fine ci confessa di non sentirsi troppo in forma. Decidiamo quindi di terminare qui la nostra salita, dato che, seppur manca poco alla cima dell'Infornace, l'ascesa è ancora lunga e impegnativa fino alla cima del Monte Prena, da cui ci aspetterebbe, poi, una non breve nè banale discesa.

Sandro è dispiaciuto di esser causa della rinuncia alla cima, ma nessuno è contrariato: abbiamo comunque passato una bella giornata in montagna, in un ambiente selvaggio e per tutti nuovo; l'escursione potrà essere completata un'altra volta.

Nel frattempo che discutiamo circa la rinuncia alla vetta, tre grossi avvoltoi Grifoni cominciano a girare in cerchio sopra di noi... Sono molto belli, ma se per caso hanno intenzione di cibarsi di qualche carcassa... Beh, cari Uccelletti: il nostro amico non è che stia così male...!


Quello dei due che non si sente molto bene non è quello che immaginate...

Francesco, invece, quando è in montagna è sempre a suo agio!

Avvoltoio Grifone avvistato sul Monte Infornace
Uno dei tre avvoltoi che giravano sopra di noi...
Riscendiamo dunque da dove eravamo saliti, ripercorrendo i canalini, le roccette, le ripide ghiaie con attenzione ma sicuramente meno fatica.


Una guglia lungo la via Cieri al Monte Infornace
Un'ardita guglia lungo la via Cieri

Il Prof. Franz gode degli ampi panorami montani

Sandro e Giovanni affrontano l'ultimo tratto impegnativo della discesa
Tornati alla base della via, non ci resta che ripercorrere a ritroso il cammino fatto al mattino, superando nuovamente la sella delle Veticole e scendendo nel vallone della Fornaca, osservando gli imponenti fenomeni erosivi che si manifestano in quest'angolo di Gran Sasso.

Rocce erose sulle Veticole, ricordano vagamente i paesaggi dei film Western

Monte Infornace e Monte Prena dalla sella delle Veticole
Monte Infornace e Monte Prena

I miei quattro compagni di escursione

Le guglie del Prena, somigliano ad un enorme castello di sabbia

Monte Prena e Coste di Sferruccio
Il Monte Prena e il suo tormentato versante sud, conosciuto anche come Coste di Sferruccio

Calanco nel vallone della Fornaca
Un calanco nel vallone della Fornaca
Nell'ultimo tratto allungo un po' il passo, mi piace anche stare un po' in silenzio e da solo tra questi monti selvaggi, tanto so che i miei compagni sono insieme e stanno bene... Arrivato alla macchina, mi siedo sull'erba a contemplare il vasto panorama di Campo Imperatore. Dopo un po' vedo arrivare gli amici dal sabbioso letto della Fornaca: a guidarli il mitico Francesco, recante con sè alcuni sassi che sostiene essere rocce bituminose... Siamo tutti soddisfatti e contenti della giornata passata tra queste affascinanti montagne, sebbene il giovane Giovanni non nasconda la gioia di aver terminato la camminata, palesando uno smodato affetto per il mezzo meccanico che, senza fatica, ci riporterà verso Roma.

Vallone della Fornaca, Campo Imperatore
Vallone della Fornaca

Vallone della Fonaca
Il letto sabbioso della Fornaca
Majella vista da Campo Imperatore
Campo Imperatore e la Majella
Il Prof con i suoi sassi di catrame...

Giovanni mostra la sua contentezza per aver raggiunto la macchina...

DATI DELL'ESCURSIONE

Data: 6 Ottobre 2012
Partenza: Strada per la miniera di Lignite, 1700 metri circa
Arrivo: Quota 2230 metri della via Cieri, Monte Infornace
Punto più alto: Quota 2230 metri della via Cieri, Monte Infornace
Rifugi: nessuno
Dislivello totale in salita: oltre 850 metri
Dislivello totale in discesa: oltre 850 metri
Tempi impiegati (soste comprese): Parcheggio – Sella delle Veticole: 1 ora; Sella delle Veticole – attacco via Cieri: 1 ore (ma abbiamo perso almeno 30 minuti lungo la via dei Laghetti); attacco via Cieri – quota 2230 metri: 2,30 ore ; quota 2230 metri – attacco via Cieri: 1,30 ore; attacco via Cieri -  parcheggio: 1,20 ore. Totale: 7,20 ore
Sviluppo del percorso: circa 9 Km
Difficoltà: E fino all'attacco della via Cieri; EE la via Cieri
Attrezzatura: Scarpe da escursionismo; caschetto per la via Cieri

Profilo altimetrico dell'escursione

Tracciato 3D dell'escursione

Tracciato 3D dell'escursione

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