sabato 21 febbraio 2015

Ancora sul Terminillo: il canale Tortuoso


Le nevicate sono finalmente arrivare e, dopo quaranta giorni, torniamo al nostro Terminillo...


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(Terminillo, Rieti, 14 febbraio 2015) - La neve è caduta finalmente abbondante e le auto non arrivano più al rifugio Sebastiani, ma si devono fermare all'altezza del residence Rialto, vicino alla partenza della vecchia seggiovia del Terminilletto. E' freddo al punto giusto e la neve, bella compatta, ci permette di avanzare senza sprofondare, lungo la strada che porta alla sella di Leonessa.

La Valle del Sole e il versante sud del Terminillo

Il versante sud del Terminilletto dalla strada che porta al rifugio Sebastiani
Ci mettiamo quasi un'ora per percorrere i 2,5 Km che portano al rifugio, che troviamo chiuso. Quasi nessuno in giro, ma il tempo per ora regge. Indossiamo i ramponi e ci incamminiamo in salita, verso le pendici del Terminillo.

L'ingresso del rifugio Sebastiani

Il vento ha accumulato molta neve a ridosso del rif. Sebastiani
Anche qui la neve è compatta e tiene bene il nostro peso, senza farci sprofondare. Percorriamo così abbastanza agevolmente i pendii che conducono verso la sella di Leonessa e poi verso la base delle rocce del versante est del Terminillo.

Versante est del Terminillo

I monti della Laga: pizzo di Sevo, cima Lepri, pizzo di Moscio, Gorzano e cime della Laghetta

Canale dell'Orsacchiotta

Luca sale e sullo sfondo la nord del monte Elefante
Constatiamo con piacere che i canaloni sono molto più innevati rispetto alla nostra ultima visita, quaranta giorni fa, anche se non si tratta certo di un innevamento particolarmente abbondante, anzi: il vento, ancora una volta, ha rimaneggiato parecchio la neve su molti pendii esposti.

Notiamo due ragazzi, partiti dal parcheggio poco dopo di noi, che sono impegnati sul "Canale che non c'è"...

Ci sovvengono bei ricordi di una salita un po' incosciente nel lontano gennaio 2008... Bei tempi!


27 gennaio 2008: Marco sul Canale che non c'è


27 gennaio 2008: Leo (quando ancora era una Guida Andina) sul Canale che non c'è



Due alpinisti impegnati sul "Canale che non c'è"

Proseguiamo fino alla selletta delle Scangive, da cui ci si affaccia sulla valle della Meta e sul celeberrimo canalino Chiaretti-Pietrostefani. Un'occhiata a questa via è sempre d'obbligo quando siamo al Terminillo, ma oggi non ci ispira granché: nonostante l'innevamento non scarso, dubitiamo circa la consistenza della neve, forse ancora non troppo trasformata in questo angusto e ombroso canale... Quindi invece di ripeterlo per l'ennesima volta, ci dirigiamo verso un itinerario che abbiamo sicuramente risalito meno di frequente: il canale Tortuoso.

Canale Chiaretti-Pietrostefani

Panorama dalle Scangive verso la catena della Laga

L'imbocco del canale Tortuoso

Saliamo dunque all'imbocco del canale, che inizia subito con una discreta pendenza (40°-45°). La neve in questo tratto è compatta, ma non troppo gelata.

Nel canale Tortuoso

Canale Tortuoso

Dopo il primo tratto che sale perpendicolare al versante est della montagna, il canale piega a sinistra, fra basse quinte rocciose, presentando qualche strettoia. Qui la pendenza comincia a farsi più consistente (45°-50°).


Luca nella seconda parte del Canale Tortuoso

Luca nella seconda parte del Canale Tortuoso

Luca nella seconda parte del Canale Tortuoso, alla strettoia

Luca nella seconda parte del Canale Tortuoso

Passata la strettoia, dove un brevissimo saltino consente quasi, per essere superato, un passaggio in piolet-traction, si apre il ripido (50° costanti, qualche breve passo a 55°) pendio finale che conduce alla cresta nord del Terminillo.  Nel frattempo, le nubi che stamattina scorgevamo lontane, sono state più veloci di noi e ci hanno preceduto in vetta.


Luca passa un saltino un po' più ripido

Luca nella parte finale del Canale Tortuoso

Luca nella parte finale del Canale Tortuoso

Le nubi arrivano sulla cresta Sassetelli

Ultimi metri del Canale Tortuoso

Quest'ultima parte della nostra via di salita, che qui ormai non è più canale ma si apre in un pendio relativamente aperto, mi ha richiesto un po' di sforzo per via di una pendenza costantemente accentuata e per la neve dura, quasi gelata, che spesso consentiva alle sole punte dei ramponi di penetrarla. L'ho trovata fisicamente impegnativa, forse perché l'ho presa un po' troppo velocemente: i polpacci dolgono, il cuore pompa veloce in petto e gocce di sudore stillano da sotto il caschetto, lungo la fronte.

Attendo qualche minuto che Luca mi raggiunga.

Dalla cresta, sguardo al pendio risalito


La cresta nord del Terminillo. Sullo sfondo i boschi della Vallonina

Luca sulla cresta del Terminillo

Proseguiamo lungo la cresta nord, piena di cumuli di neve e di cornici sporgenti un po' da un lato, un po' dall'altro, immergendoci, mano a mano che ci avviciniamo alla vetta, nel chiarore delle nubi.


Verso la vetta del Terminillo

Sostiamo poco e riscendiamo giù per il canalone Centrale: vogliamo passare a vedere se per caso Maurizio è arrivato ed ha aperto il rifugio... (io ci credo poco, ma Luca, pregustando la polenta con la salsiccia, lo spera ardentemente...)

Imboccando il canalone Centrale

Il suggestivo ambiente del canalone Centrale

Al termine del canale Centrale, galaverna sulle rocce

Usciamo dal canalone in un battibaleno, su neve anche qui compatta e nella quale si sprofonda poco.
Proseguiamo nel biancore di nebbia e neve verso il rifugio, battendo la traccia dell'andata come lupi affamati...

Sguardo sulla nord del monte Elefante, poco innevata

Accumulo di neve ai piedi della est del Terminillo

Nei pressi della sella di Leonessa
Giunti al rifugio Sebastiani, non possiamo che constatarne la chiusura... La dozzina di escursionisti che incontreremo salire, e che forse confidavano di potersi rifocillare presso di esso con polenta, fettuccine e altre specialità, rimarranno a bocca asciutta. Non ci resta quindi che imboccare la strada, ricoperta da un metro abbondante di neve, e dirigerci alla macchina: chiuderemo la mattinata degnamente, con un bel pranzetto alla Pannocchia di Cantalice!

Grosso accumulo di neve al rifugio Sebastiani

Lungo la strada





Commento finale



Il canale Tortuoso merita una salita, soprattutto per chi, limitandosi ai canali più facili del Terminillo, voglia salire un itinerario diverso dai soliti. E' una via non lunga, come tutte quelle di questo versante, con una pendenza media abbastanza omogenea, intorno ai 45°-50°.

Noi lo abbiamo trovato in condizioni buone, con neve dura, non troppo abbondante né scarsa, e questo ha reso la salita tranquilla, ma, allo stesso tempo impegnativa: proprio quello che cercavamo.


Profilo altimetrico della gita: 8,5 Km per 500 m di dislivello

L'escursione vista da nord-est

L'escursione vista da est





Dati dell'Escursione


Data: 14 febbraio 2015
Partenza: residence Rialto, Campoforogna, circa 1700 metri
Punto più alto: vetta Terminillo, 2216 metri
Rifugi: rifugio A. Sebastiani, 1820 metri
Dislivello totale in salita: 500 metri circa
Dislivello totale in discesa: 500 metri circa
Tempo impiegato5 h 10 minuti circa (soste comprese) - dal parcheggio al rif. Sebastiani: 1 ora circa; dal rif. Sebastiani alla sella delle Scangive: 50 minuti circa; dalla sella delle Scangive alla base del Canale Tortuoso: 5 minuti circa; base del canale Tortuoso - vetta Terminillo: 1 ora e 30 minuti circa; dalla vetta Terminillo al rif. Sebastiani 1 ora circa; dal rif. Sebastiani al parcheggio: 50 minuti circa. 
Sviluppo del percorso8,15 Km
Difficoltà: Gita classificabile PD: pendii di neve, anche ghiacciata, con pendenza media di 45°, tratti a 50° e passaggi a 55°.
Attrezzatura: Scarponi invernali, piccozza e ramponi.

2 commenti:

  1. Bravi ragazzi! Ricordo salimmo il Tortuoso, forse nel 2007, con Alessandra legata in conserva e poi anche, in un'altra occasione, sempre se non ricordo male con Andrea, che non aveva scarponi adatti e usò quelli da scialpinismo.
    D'accordo con te Ren, bei tempi!
    Un abbraccio
    Leo

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    Risposte
    1. Caro Leo, nel 2007 fu la nostra prima salita, io e te (che romantici...) nel giorno del tuo compleanno... Mentre il battesimo alpinistico di Alessandra fu nel 2008. Invece di Cingolo con gli scarponi da scialpinismo non ricordo, forse non c'ero!



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